Un nuovo percorso Archeologico per il Liceo Classico “Petrarca”

Dagli etruschi all’archeologia industriale: l’anno scolastico 2021-2022 proporrà un’importante novità. L’Archeologico prevede esperienze concrete sul campo insieme a istituzioni e realtà del territorio
22.11.2020 13:46 di Antonio Bruno   vedi letture
Fonte: Uffici Stampa Egv , Marco Cavini
Un nuovo percorso Archeologico per il Liceo Classico “Petrarca”

AREZZO – Un nuovo percorso Archeologico per il Liceo Classico “Petrarca”. L’anno scolastico 2021-2022 dell’istituto cittadino sarà caratterizzato dall’importante novità dell’attivazione di una proposta formativa unica nel suo genere che, mantenendo la connotazione umanistica tipica del liceo, va ad integrarsi alle peculiarità di un territorio come quello aretino caratterizzato da un ingente patrimonio storico, artistico e archeologico.

Gli studenti saranno accompagnati attraverso un piano di studi di cinque anni che, partendo dai rudimenti dell’archeologia come disciplina (storia, metodi, strumenti e aspetti normativi), approfondirà poi in ordine cronologico le testimonianze greche, etrusche e romane, l’archeologia medievale, le scoperte archeologiche dei secoli scorsi tra divulgazione e collezionismo, e la più recente archeologia industriale del ‘900 di cui sono presenti numerose testimonianze anche in città. L’Archeologico farà ovviamente affidamento su una solida parte teorica svolta all’interno delle tradizionali lezioni in aula, ma sarà poi arricchito da una ricca parte pratica con l’ausilio di specialisti del settore che permetteranno di vivere stage di scavo, laboratori di scavo simulato, visite guidate, esperienze di ricerca in ambito museale e attività di digitalizzazione informatica dei dati. «Questo percorso - spiega la professoressa Mariella Ristori, dirigente scolastico del Liceo “Petrarca”, - trova le proprie radici nella storia e nell’archeologia del territorio aretino che configura l’anfiteatro naturale per una didattica mirata alla conoscenza e alla valorizzazione di un patrimonio ricco di testimonianze che spaziano dagli etruschi fino alle opere architettoniche del secolo scorso. L’ambizione è di fornire ai futuri allievi una preparazione umanistica unita a competenze specifiche per poter coltivare le loro passioni e per poter poi avere solide basi per ogni futuro orizzonte universitario e professionale nel settore».

Il progetto dell’Archeologico è stato strutturato dalla professoressa Francesca Chieli e, tra le proprie prerogative, prevede l’inserimento della materia di “Archeologia e Storia dell’Arte” per un’ora nel biennio e per tre ore nel triennio, oltre ad una diversa declinazione anche delle altre materie in chiave interdisciplinare. Il percorso coniugherà infatti tradizione e innovazione, trovando il proprio fondamento nello studio delle lingue classiche e delle fonti storiche, ma ampliandosi nell’esplorazione delle aree archeologiche, delle realtà museali, dei laboratori nel settore della diagnostica, dell’informatica e della tecnologia, con uno sguardo al mondo dell’associazionismo impegnato da decenni nella promozione del territorio. La scuola, consapevole della necessità di aprirsi al contesto locale, ha così creato una rete culturale con le istituzioni e con le realtà dell’intera provincia che operano nel settore, potendo già fare affidamento sulla disponibilità della Soprintendenza ABAP di Siena, Grosseto e Arezzo, del Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate”, del MAEC e dell’Accademia Etrusca di Cortona, dell’associazione Castelsecco di Arezzo, del Museo Archeologico del Casentino “Piero Albertoni”, del Gruppo Archeologico Casentinese di Stia e del Centro Studi sul Quaternario di Sansepolcro. «Ogni scuola dovrebbe essere aperta e integrata con le realtà del proprio territorio in un’ottica di continuo interscambio - aggiunge la professoressa Chieli. - La rete culturale attivata per dar vita all’Archeologico permetterà di affiancare le nozioni acquisite nel percorso di studi in aula ad una parte fortemente esperienziale dove sarà possibile vivere il piacere dell’apprendimento direttamente sul posto, la soddisfazione di partecipare ad uno scavo e l’entusiasmo del mettersi alla prova con le più recenti tecnologie applicate al settore tra centri diagnostici e moderne metodologie stratigrafiche. I ragazzi, dunque, potranno vivere un innovativo progetto didattico multidisciplinare e, allo stesso tempo, calarsi completamente nel ruolo dell’archeologo».