Il Giro e il Grande Torino: quando Coppi omaggiò Mazzola

04.05.2024 11:23 di  Antonio Bruno   vedi letture
Fonte: La Redazione di Sport a Km 0
Il Giro e il Grande Torino: quando Coppi omaggiò Mazzola

Oggi, 4 maggio, prende il via il Giro d'Italia e il gruppo scalerà il Colle di Superga per onorare il Grande Torino a 75 anni dalla tragedia. Il ciclismo rende omaggio agli Invincibili, anche nel ricordo di una delle imprese più memorabili della sua storia: quella di Fausto Coppi, grande tifoso granata.

Coppi era amico di Valentino Mazzola e, dopo aver omaggiato i caduti di Superga con la carovana, si sentì quasi in dovere di ricordare quei ragazzi con un gesto eroico. La Cuneo-Pinerolo del 10 giugno 1949, 17esima tappa del Giro, è considerata la tappa più bella di sempre.

Coppi trionfò dopo una fuga solitaria di 190 km. Primo su tutte le cime alpine (Colle della Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro, Sestriere) e sul traguardo finale con quasi dodici minuti di vantaggio su Gino Bartali.

Un'impresa leggendaria, un incipit indimenticabile. È la tappa famosa dell'incipit del radiocronista Mario Ferretti: "Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi". Un'impresa storica, irripetibile, leggendaria.

Le figure del mito vivono molte vite e molte morti. La leggenda del Torino e di Fausto Coppi emana ancora una forza prodigiosa, l'audacia di ciò che allontana dal quotidiano e scuote di emozioni il cuore.

Tifare Toro significa alimentare la fiaccola della memoria. Una fiamma che brucia mani e cuore, perché sappiamo bene che non ci sarà mai più una squadra simile. Ma quella fiamma andrà alimentata per sempre, come un dovere etico, perché nel calcio, come nella vita, non esiste la compensazione del ricordo, la soddisfazione di ciò che è stato raggiunto una volta per tutte.

Il ricordo del Grande Torino e di Fausto Coppi è più vivo che mai. La loro leggenda ci ricorda che l'impresa eroica è possibile, che l'amore per uno sport e per i suoi colori può spingerci oltre i limiti dell'immaginabile. E che la memoria è il bene più prezioso che abbiamo, da custodire e tramandare alle generazioni future.