Serie D - Il Villabiagio rinuncia alla prossima stagione!

Vicaroni lascia e senza di lui il Villabiagio non si iscriverà al campionato di serie D. Il titolo del club però potrebbe interessare a qualcuno. 
29.05.2018 23:46 di  Antonio Bruno   vedi letture
Fonte: eccellenzacalcio.it
Serie D - Il Villabiagio rinuncia alla prossima stagione!

Anche le storie più belle hanno una fine. “Lascio il Villabiagio, anzi, voglio essere più preciso. Lascio proprio il calcio”. Ad annunciarlo è il patron Piero Vicaroni, deus ex machina della società da quando, nel settembre del 2001 i rossoblù presero parte al primo campionato di Terza categoria. 
I TROFEI IN BACHECA - Diciassette anni che hanno visto il Villabiagio sempre ai vertici del calcio umbro con 6 campionati vinti, una coppa regionale di Terza categoria, una di Promozione, una regionale di Eccellenza e una nazionale di Eccellenza, con tanto di triplete nella passata stagione, traguardo storico centrato solo da un'altra società umbra, la Pontevecchio. Poi lo straordinario campionato di serie D di quest'anno con la squadra di Cocciari prima in classifica per le prime 13 giornate. “Abbiamo raggiunto il massimo sul piano sportivo per una società come la nostra. Non possiamo fare la Lega Pro, non è cosa per il Villabiagio. Per questo più di così, sportivamente parlando, è impossibile fare. Ho solo un rammarico: quello di non aver impiantato un settore giovanile. Ma io sono uno che vuole seguire le cose in prima persona. E la prima squadra, in qualche modo, sono sempre riuscito a seguirla, il settore giovanile non ce l'avrei fatta, magari anche mettendo i migliori collaboratori”.
TRA PASSATO E FUTURO - Vicaroni lascia e senza di lui il Villabiagio non si iscriverà al campionato di serie D. Il titolo del club però potrebbe interessare a qualcuno. “Di una cosa me ne vanto: di non avere un euro di debito. La nostra, da questo punto di vista, è una società modello. Ma storie tipo la cessione del titolo o cose simili non le ho mai prese in considerazione”. 
Una mancanza di stimoli “sportivi” ma non solo, alla base della decisione di Vicaroni. “Ultimamente mi sono allontanato dalla squadra, sono mancato molto. Andavo poco agli allenamenti, per impegni lavorativi e familiari. La domenica, quando tornavo mia moglie mi diceva: “Ma non ti arrabbi più, non sei più quello di una volta... E aveva ragione”. 
Si chiude così l'avventura di uno degli imprenditori che hanno scritto pagine importanti del calcio umbro. Dall'1-1 a Ponte della Pietra del 7 settembre 2001, con gol di Mangialasche, alla vittoria per 3-2 dello scorso 6 maggio, al Gino Manni di Colle Val d'Elsa firmata da Brunori con una tripletta. In mezzo tanti successi con un solo momento da cancellare. “La retrocessione dalla serie D. Per il resto – continua Vicaroni – ci sono solo momenti belli”. 
Un'avventura che ha segnato la storia e regalato tanti bei momenti insieme agli altri soci che, insieme a Piero Vicaroni, nel 2001, crearono la società unendo i due paesi di Villanova e San Biagio della Valle: Giulietto Germini, Massimo Pagnotta, Giulietto Mangialasche, Nazzareno Scorteccia, Giovanni D'Orta, Mario Mordivoglia, Vanni Barbetti, Rolando Taragnoloni, Luciano Papa, Elio Rinaldi, Franco Mattioli, Marcello Miseria, Renzo Mangialasche, Alfredo Cicioni, Aldo Camilloni, Enzo Brozzi e Don Primo. Già, proprio il parroco di Villanova che  ha sempre chiuso l'omelia domenicale dicendo: “La messa è finita, andate in pace. Adesso tutti a pranzo, mangiamo bene e poi tutti a tifare il Villabiagio”. 
ENZO, IL PROSCIUTTO E L'OMELIA - Ad Enzo Brozzi è legato invece uno dei momenti più divertenti. “Enzo – sorride Vicaroni – era la nostra memoria storica e statistica. Curava tutto nei minimi dettagli. Una volta però la fece grossa. Facevamo la Seconda categoria. Andammo a giocare ad Avigliano di sabato. Pranzo tutti insieme in un ristorante nelle vicinanze poi, alle 14, tutti al campo pronti per giocare alle 15,15. Solo che non c'era nessuno. Enzo aveva sbagliato giorno, la partita era domenica. Come è finita? Con una bella risata e via tutti a casa. Alla fine eravamo stati un giorno in più tutti insieme”. 
Perché lo spirito, per Piero Vicaroni e la sua famiglia, è stato sempre un po' quello, tanto da ospitare la squadra a casa nel pranzo domenicale prima della partita. “Ma perché io non ho sposato una moglie, ho sposato una santa. Milena mi ha sempre sopportato perché vedeva il mio entusiasmo. Mangiavamo nel salone a casa nostra. E lei cucinava per 40 persone una domenica sì e una no. Luciano Mancini ci mangiava mezzo prosciutto a domenica. Io posso solo ringraziare mia moglie e i miei figli. Così come voglio dire grazie a tutti i giocatori e allenatori che si sono susseguiti. In particolare un grazie speciale da parte mia va a Marco Persichetti e Andrea Tenerini che per me sono come due figli. Mi sono sempre stati vicini in questa avventura al Villabiagio, senza prendere mai una lira. Sono ragazzi di un'onestà e una disponibilità senza eguali”. 
Ma Piero Vicaroni adesso cosa farà la domenica? “Starò più tempo con la mia famiglia. Io del calcio non ne voglio sapere. Non è che lascio Villabiagio per entrare in un'altra società”. E con l'omelia di Don Primo come la mettiamo? “Conoscendolo, forse dirà. Andiamo a pranzo, mangiamo bene, poi tutti a tifare Inter...”.